Esposizione chirurgica di denti inclusi a scopo ortodontico Bari

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Un dente incluso è un elemento permanente che non è riuscito, per un motivo o l'altro, a completare la sua eruzione e perciò rimane all'interno del tessuto della gengiva. Questo è un fenomeno si presenta spesso e può essere trattato con una terapia ortodontica, anche se la cura varia da caso a caso e può essere deciso solo dopo un'attenta valutazione del caso individuale. Se è possibile, il chirurgo può tentare un'esposizione del dente in questione, riportandolo in arcata.

 

 

A chi è rivolto questo tipo di trattamento?

L'esposizione chirurgica è rivolta a chiunque abbia problemi di inclusione dei denti. Di norma è più facile che siano i terzi molari e i canini dell'arcata superiore ad includersi, ed accade con una frequenza maggiore nel sesso femminile, in quanto presenta ossa mascellari e mandibolari più minute rispetto agli uomini. Le cause dietro un tale comportamento dentale sono diverse e possono essere legate ad un sovraffollamento dei denti, a un loro soprannumero, a un palato stretto, malformazioni ossee o patologie pregresse che non sono state curate. La causa che però può essere considerata più preponderante è il fenomeno per cui un dente deciduo (ossia un dente da latte) cade prima che quello permanente sia pronto all'eruzione; in questo modo lo spazio deputatogli viene spartito tra i denti adiacenti e il dente interessato rimane bloccato. Generalmente i denti inclusi appaiono completamente asintomatici ma è comunque consigliato procedere alla terapia (in particolare se si tratta di canini) per portare in arcata gli elementi in questione. Spetta comunque all'ortodontista decidere se procedere o se attendere che il dente si raddrizzi in maniera spontanea, fenomeno che avviene in un numero non prevedibile di casi.

 

 

Come ci si prepara all'intervento di esposizione?

In primo luogo è fondamentale una visita preliminare con l'ortodontista per valutare lo stato generale di salute e quello del cavo orale. Vengono prescritti esami clinici per localizzare di preciso il dente incluso; di solito sono molto utili le indagini radiografiche. Dopodiché è importante che il professionista dialoghi con il paziente per spiegargli in modo chiaro quale sia la procedura da eseguire e quali siano i rischi e i benefici a cui sta per andare incontro. L'esposizione rappresenta infatti una valida alternativa all'estrazione ma bisogna considerare che si tratta di un trattamento molto più impegnativo, sia sul piano fisico e psicologico del paziente che sul piano economico. L'intervento consiste in una terapia molto complessa e prolungata nei tempi, soprattutto per quanto riguarda la fase successiva all'operazione in cui ci saranno molte visite anche molto frequenti e ravvicinate. Il paziente deve essere pertanto pronto ed essere consapevole di tutte le informazioni del caso.

 

 

In cosa consiste nello specifico questo tipo di intervento?

L'esposizione dentale consiste praticamente nel recupero dell'elemento dentale sia dal punto di vista funzionale che estetico. Il chirurgo accede alla sede di inclusione mediante un'incisione e procede con lo scollamento del tessuto superficiale. Se il dente da trattare non è ancora visibile, si esegue un'osteotomia pertanto taglia la porzione di osso necessaria; in questo modo sarà visibile la corona del dente incluso e si potrà ancorare un apparecchio ortodontico fisso. Lo scopo è quello di far agire le forze di adesione e trazione di un dispositivo ortodontico in modo che il dente lentamente vada a riposizionarsi. Il processo è molto lungo perché se si esagera con le forze di trazione è possibile che il paziente perda il dente e quindi il trattamento sarebbe stato inutile.

 

 

Che risultati si possono ottenere?

I pazienti che si sottopongono a questo tipo di procedura lo fanno di norma in quanto non vogliono perdere l'elemento dentale con un'estrazione e preferiscono agire in questo modo una volta calcolati i pro e contro. I risultati che si ottengono sono in linea generale, salvo condizioni particolari, soddisfacenti perché il paziente, riesce ad ottenere, seppur in un lasso di tempo piuttosto ampio una dentatura ben posizionata, allineata e ripristinata del suo ruolo funzionale ed estetico.

 

 

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